Fino a quando il corteo non ha raggiunto il Judisches Museum, a Lindenstrasse, ero convinto che la mia sarebbe stata la cronaca di una grande manifestazione pacifica. E’ vero, in precedenza era volata qualche pietra, e qualche petardo era esploso un pò troppo vicino agli agenti di polizia (7000 in tutto) che sorvegliavano il corteo tenendosi a debita distanza, ma tutto sommato la situazione era completamente sotto controllo, e le migliaia di manifestanti (circa 25000, una partecipazione molto più numerosa di quella attesa) avevano sfilato pacificamente, scandendo slogan e intonando cori inneggianti la rivolta sociale. Poi, all’improvviso, questa calma apparente è stata spezzata.
Già da qualche minuto il corteo aveva dato segni di nervosismo, perchè le forze dell’ordine si erano affiancate facendo pressione dai lati. Restando a così stretto contatto, è bastato un espediente per causare un’ escalation di violenza: c’è chi dice che un petardo scagliato contro i poliziotti sia stato da questi lanciato indietro verso il corteo, altri affermano che una ragazza sia stata urtata e gettata a terra da un agente. Sta di fatto che si è udita una forte esplosione, dopo la quale una giovane è stata fatta uscire dal corteo per ricevere un trattamento medico. A quel punto, è cominciato un lancio di bottiglie e petardi contro i poliziotti, che hanno cercato di raggiungere i responsabili penetrando nel corteo, che è stato spezzato. Questa operazione, a mio avviso scriteriata, ha causato la creazione di vari gruppi di manifestanti e poliziotti. Una situazione molto pericolosa perchè pietre, petardi e fumogeni hanno incominciato nel frattempo a cadere da più parti. Inoltre, un gruppo di ragazzi ha sfondato la recinzione di un cantiere adiacente, ed ha incominciato a lanciare dei grossi sanpietrini contro le forze dell’ordine. Approfittando del caos, che per qualche minuto ha regnato sovrano, altri manifestanti hanno dato prima spaccato i vetri di un gabbiotto della polizia, per poi dare alle fiamme alcune fioriere al centro della piazza. In questi momenti concitati, ho avuto modo di vedere almeno 6 manifestanti tratti in arresto dalle forze dell’ordine (che non hanno fornito cifre ufficiali a proposito). A quel punto la manifestazione è stata interrotta, e ai manifestanti è stato suggerito, da parte degli stessi organizzatori, di ritornare pacificamente verso Kreuzberg, luogo d’origine del corteo. Fortunatamente non ci sono stati altri episodi di violenza nella notte, che è trascorsa tranquilla mentre coloro che avevano preso parte alla colorata e variopinta festa del 1 Maggio tornavano a casa o andavano in qualche club a continuare i festeggiamenti.
In fin dei conti, nel corso della manifestazione si è visto molto poco di quello spirito di dialogo che Henkel è andato predicando nelle settimane scorse. Come ogni anno, si è rinnovata la triste tradizione che vede polizia e manifestanti confrontarsi duramente. Nonostante il Berliner Zeitung, che del messaggio di Hinkel è stato sponsor, titoli che tutto è andato bene “a parte i problemi causati da pochi violenti”, resta il dato di fatto che il corteo è stato interrotto e disperso, e si è venuta a creare una situazione molto pericolosa. Affermare che la vittoria della Stato sia l’ avere impedito che Kreuzberg non fosse ridotto ad un campo di battaglia come nell’87 non è solo un accontentarsi di un bicchiere vuoto per tre quarti, ma è anche un indizio di quanto il malcontento popolare, che qui a Berlino sale giorno dopo giorno, sia temuto dalle autorità in una misura fino all’anno scorso impensabile.
Aggiornamento 02/05/2012 h 17.52. Uscite le cifre ufficiali (fonte: Berliner Zeitung): 119 manifestanti arrestati, 117 poliziotti feriti. Vi lascio immaginare a che tipo di “dialogo” abbiano assistito tutti quelli che erano presenti al corteo, con buona pace dei titoli rassicuranti del maggiore quotidiano cittadino.
Riccardo Motti
In alto a sinistra: testa del corteo poco prima degli scontri. In basso a destra: il fuoco di fronte al Judisches Museum. Riproduzione riservata.
“Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: “Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene.”
Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
Ciao Rugge, grazie di aver lasciato un commento. Molto bella la citazione de “L’odio”, sicuramente ci troviamo in una situazione potenzialmente esplosiva, nella quale il potere costituito è tenuto a dare una risposta credibile alle richieste, in gran parte condivisibili, che provengono da più strati della società. La mancanza di un’alternativa sostenibile può causare la diffusione di scenari simili a quelli visti ieri a Berlino.
[…] effetti, dopo il fallimento dell’anno scorso, le premesse per un corteo pacifico c’erano tutte. Da una parte, la manifestazione […]
Covering 1,500 kilmeters with 120 kilometers of coastlines, this bay is located in Gulf
of Tonkin in the Quang Ninh province. Compared to Halong
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